Itinerari
Itinerario: Battipaglia, Capaccio-Paestum (Templi di Paestum / Museo Nazionale / Museo Grand Tour) – Pertosa Grotte
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ospita uno dei Grandi Attrattori della Campania, l’area archeologica di Paestum, da visitare insieme alle suggestive Grotte di Pertosa, le più importanti dell’Italia Meridionale che, per la straordinaria rarità, valenza estetica e geologica, hanno contribuito a far inserire il Parco nella rete Europea e Globale dei Geoparchi. L’itinerario inizia da Paestum per la visita all’antica città di Poseidonia, un sito archeologico famoso in tutto il mondo per gli splendidi templi. La loro imponenza lascia incantati: il Tempio di Nettuno, il Tempio di Hera, detto Basilica di Paestum, il Tempio di Athena, più piccolo ma incantevole. Da non perdere la visita al Museo Nazionale. Il Museo del Grand Tour, spazio museale sul turismo del ’700 e dell’800, presso il complesso monumentale del Convento di Sant’Antonio in Capaccio, è una visita davvero interessante. Ci si muove verso il comune di Pertosa per la visita alle Grotte dell’Angelo, un sito che richiama ogni anno migliaia di visitatori per la sua valenza naturalistica, speleologica e archeologica.
Itinerario: Battipaglia, S. Giovanni a Piro (Area Marina Protetta “Costa degli Infreschi e della Masseta”) – Morigerati (Oasi WWF) – Caselle in Pittari (Area Archeologica Laurelli)
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano custodisce luoghi incantevoli da scoprire “immergendosi” nel verde dell’Oasi WWF di Morigerati e nel blu del mare dell’Area Marina Protetta di “Costa degli Infreschi e della Masseta”, ricca di grotte sottomarine e di elementi caratteristici della biodiversità e geodiversità del Parco, sin dal 1997 riconosciuto dall’UNESCO Riserva di Biosfera e di recente inserito nella rete Europea e Globale dei Geoparchi. L’itinerario parte da Scario, piccolo e accogliente borgo marino. La sua costa è disseminata di grotte carsiche, di cale raggiungibili solo dal mare e di torri di avvistamento. Si tratta di un’area di particolare pregio che, insieme al territorio di Camerota, ricade nell’Area Marina Protetta di “Costa degli Infreschi e della Masseta”, molto nota per le bellezze del paesaggio emerso, ma ancora poco conosciuta dal punto di vista della sua ecologia marina. Si procede verso l’Oasi WWF di Morigerati e ammirare le meravigliose risorgenze del Bussento, dove l’omonimo fiume riemerge dopo un percorso sotterraneo, lungo 4 km, che parte da Caselle in Pittari.
Itinerario: Battipaglia, Agropoli (Castello Bizantino / Museo Civico) – Lustra (Castello Longobardo) – Vatolla (Palazzo de’ Vargas)
Il Parco è ricco di antiche testimonianze della civiltà del Mediterraneo che, con i suoi borghi e gli antichi castelli, hanno lasciato tracce di grande interesse culturale, architettonico e storico. Il percorso ci porta a scoprire queste meraviglie d’altri tempi. L’itinerario parte dalla splendida cittadina di Agropoli con la visita al centro storico e al Castello, una delle principali emergenze architettoniche, storiche e culturali del Cilento, costruito su impianto bizantino del VI secolo, ma oggi, visibile nella ristrutturazione angioino-aragonese. Si prosegue per il Museo Civico, struttura espositiva dedicata all’arte e alla cultura con una ricca collezione archeologica. Ci si muove per Lustra dove si consiglia una visita al Convento di San Francesco e l’imponente Castello costruito dai Longobardi. A Vatolla di grande interesse la visita al borgo medioevale e al castello De Vargas Machucca, l’odierno Palazzo de’ Vargas, sede della biblioteca del Parco.
Itinerario: Battipaglia, Padula (Certosa) – Teggiano (Centro storico)
Un itinerario molto suggestivo per scoprire uno dei Grandi Attrattori della Campania, la famosa Certosa di Padula, e un borgo antico Teggiano, ricco di storia e tradizioni. Si parte da Padula per visitare l’imponente complesso della Certosa, uno dei monumenti monastici più importanti del mondo (51.500 mq) e di grande interesse per ricchezza di tesori artistici e fastosità architettonica. Originariamente denominata “Certosa di San Lorenzo”, la storia dell’edificio copre un periodo di circa 450 anni. Si consiglia un piccolo ristoro con i salumi e i formaggi locali. Si prosegue per Teggiano. Il nobile Borgo appare improvvisamente in tutta la sua imponenza. Dell’antica città rimangono affascinanti monumenti quali il Castello dei Principi Sanseverino, la chiesetta di Sant’Antuono, la cattedrale, le numerose altre chiese e conventi ricchi di opere d’arte. Questa cittadina è ricca di tradizioni. Suggestiva è la rievocazione storica “Alla Tavola della Principessa Costanza”, che si svolge ogni anno a metà agosto.
Itinerario: Battipaglia, S. Maria di Castellabate (Centro storico e Area Marina Protetta) – Pollica (Centro studi Angelo Vassallo) – Ascea (Scavi di Velia)
I siti archeologici, insieme alla natura incontaminata e agli antichi borghi, rappresentano per il territorio del Parco un patrimonio di inestimabile valore. L’itinerario consente di scoprire tali valori oltre ai tesori racchiusi nell’Area Marina Protetta di “Santa Maria di Castellabate”, dove sono presenti elementi caratteristici della geodiversità del Parco. L’itinerario parte da Castellabate, nota location del film di successo “Benvenuti al Sud”, per la visita al borgo antico che regala panorami meravigliosi sul mare cristallino dell’Area Marina Protetta “Santa Maria di Castellabate”. Si prosegue per Pollica, famoso in tutto il mondo per aver ospitato il fisiologo americano Ancel Benjamin Keys, padre della Dieta Mediterranea. Di grande interesse la visita all’Osservatorio sulla Dieta Mediterranea ed il Centro Studi dedicato alla memoria di Angelo Vassallo. Proseguendo lungo la costa si giunge ad Ascea, dove irrompe il fascino senza tempo di Elea, la patria di Parmenide e del suo discepolo e amico Zenone. Uno degli elementi di richiamo di questi scavi è la famosa Porta Rosa, unico esempio di arco greco del IV secolo, vero gioiello dell’architettura dell’epoca.
Itinerario: Battipaglia, Castelcivita (Grotte) – Felitto (Gole del Calore)
Nel territorio del Parco si contano oltre 400 fra grotte, gallerie e straordinari fenomeni carsici di particolare importanza per rarità e richiamo estetico e, grazie ai quali, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è stato inserito nella rete Europea e Globale dei Geoparchi. Da Felitto si parte per un sentiero che risale il fiume Calore che, tra i paesi di Felitto e Magliano Nuovo, raggiunge l’apice della sua spettacolarità. Qui, infatti, va ad infiltrarsi tra pareti rocciose e acclivi che ricadono direttamente nel letto del fiume, circondato da una folta vegetazione che arricchisce e valorizza l’ambiente con rigogliose colorazioni. Si prosegue per Castelcivita per visitare le omonime Grotte, incantevole e suggestivo paesaggio sotterraneo, lungo circa 5 chilometri. Uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale caratterizzato da un suggestivo scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie, scavate dall’azione millenaria dell’erosione carsica.
Itinerario: Battipaglia, Roscigno Vecchia (Borgo antico) – Corleto Monforte (Museo naturalistico degli Alburni) – Laurino (Centro storico / Grava di Vesalo)
L’itinerario ripercorre una parte della Via Istmica che, ai tempi della Magna Graecia, collegava Paestum alla colonia di Sibari, per scoprire centri di particolare pregio: Roscigno, Corleto Monforte e Laurino. Il percorso regala anche momenti di rilevante interesse naturalistico, immersi in un ambiente spettacolare alla scoperta della biodiversità e della geodiversità del Parco. Si parte da Roscigno per la scoperta della “Pompei dell’800”: Roscigno Vecchia, abbandonato, a causa di una frana, circa un secolo fa, e rimasto come sospeso nel tempo. Il borgo ora è tornato ad animarsi grazie al rinnovato interesse per le radici e la cultura delle genti cilentane. Ci si muove poi verso Corleto Monforte per la visita al Museo naturalistico degli Alburni dove è possibile ammirare una esposizione permanente di vertebrati e invertebrati della fauna europea. Il percorso riparte per Laurino, paesino dalla struttura medievale in cui sono ancora evidenti le tracce di un passato illustre, come testimoniano il Palazzo Ducale ed il Convento di Sant’Antonio. Laurino offre ai visitatori anche una suggestiva passeggiata nella natura incontaminata del Parco. Partendo dalla località Gorgonero, risalendo la Valle Soprana, tra vecchi casolari e splendidi boschi di faggio, in una piccola conca, si apre una profonda e spettacolare voragine, la Grava di Vesalo, un esempio straordinario dei tanti fenomeni carsici del Parco.
Itinerario: Battipaglia, Vallo della Lucania (Museo Erbario / Badia di Pattano) – Moio della Civitella (Museo della Civiltà Contadina – Parco Archeologico della Civitella) – Novi Velia (Monte Gelbison)
L’itinerario offre al visitatore esperienze che fanno rivivere appieno molteplici aspetti del territorio del Parco, non solo naturalistici, ma legati alla storia, al costume ed alle tradizioni locali. Si parte da Vallo della Lucania, con la visita all’“Erbario”, interessante museo delle erbe, dei profumi, delle essenze del Parco, nell’ex Convento dei Domenicani. Ci si sposta verso Moio della Civitella dove è possibile visitare il Museo della Civiltà Contadina ed uno dei siti archeologici più suggestivi del Cilento interno: il Parco Archeologico della Civitella, che si f a risalire alle fortificazioni realizzate nell’entroterra di Velia nel VI sec. a.C.. Ci si dirige verso Novi Velia per la visita a una delle vette più alte della Campania, il Monte Gelbison, conosciuto come Monte Sacro per la presenza del santuario della Madonna di Novi Velia, facente parte del culto delle Sette Madonne presente in tutti i sistemi culturali meridionali.
Itinerario: Battipaglia, Roccadaspide (Castello) – Magliano Vetere (Museo Paleontologico) – Trentinara (Centro storico) – Giungano (Centro storico)
Tante le famiglie aristocratiche che, nei secoli, hanno vissuto nel Cilento lasciando evidenti segni del proprio potere con fortificazioni, castelli e palazzi il più delle volte inseriti in centri storici di grande pregio. Un patrimonio affascinante che, grazie a questo itinerario, si scopre in tutto il suo splendore, arricchito, tra l’altro, dalla visita al Museo Paleontologico di Magliano Vetere dove il visitatore scopre i grandi processi di formazione dell’Universo e della Terra. Si parte da Roccadaspide, patria del famoso “Marrone di Roccadaspide”, per la visita allo splendido Castello, struttura imponente con un perimetro di circa 400 m ed un totale di 44 stanze. Si ci muove verso il Magliano Vetere per la visita al Museo Paleontologico che offre un’importante panoramica sull’età in cui “il mare costruiva le montagne”. Si prosegue verso Trentinara per una passeggiata nello splendido centro storico che regala panorami mozzafiato. La giornata si conclude nel centro storico di Giungano per la visita alle sue meraviglie architettoniche quali il Palazzo Aulisco, che ospita una prestigiosa biblioteca con testi del ’700, il palazzo Ducale, edificio del ’600 di particolare bellezza e gli splendidi Palazzi del ’600.
Itinerario: Battipaglia, Palinuro-Centola (Antiquarium di Palinuro, Antiquarium / Area Archeologica – S. Giovanni a Piro Casa e Museo di Ortega)
Il Parco è una terra ricca di storia, dove ancora troviamo testimonianze degli Enotri e dei Lucani. A Palinuro, nota località di mare, dopo i diversi rinvenimenti nelle sue grotte, alcuni scavi dell’estate 1983 hanno consentito di individuare la presenza di un insediamento preistorico con annessa cinta muraria. Tutti i reperti sono esposti nell’Antiquarium, tappa da non perdere per chi si trova in questi luoghi. Lasciato Palinuro ci si muove verso l’interno, diretti a Roccagloriosa per la visita all’antiquarium all’area archeologica che risale al VI sec a.C.
Itinerario: Battipaglia, Roccagloriosa (Area archeologica)
Nel regno degli antichi lucani. Quando si parla di Lucani riferendosi agli antichi abitanti di questo territorio il luogo dove meglio si registrano le tracce di questa lontana occupazione è Roccagloriosa. Qui, sul colle di Capitenali, gli scavi hanno evidenziato i resti di un insediamento fiorente tra il IV e il III sec. a.C. che gli archeologi hanno inquadrato nell’ambito della civiltà lucana.
Il sito si configura come un parco archeologico immerso nella natura, un tempo difeso da un circuito murario, in alcune parti ricostruito e visibile nel percorso di visita. Le indagini hanno documentato la presenza di un abitato diffuso in diversi settori e a diversi livelli a ridosso del colle, dentro e fuori le fortificazioni realizzate con blocchi parallelepipedi messi in opera a secco.
Lo scavo di alcune delle necropoli del territorio, in particolare in località La Scala, ha riservato le maggiori evidenze oggi visibili con le tombe monumentali, a camera e con copertura a doppio spiovente, risalenti alla seconda metà del IV sec. a.C. I due antiquaria allestiti nel centro storico del paese offrono un quadro dei reperti rinvenuti negli scavi. Nell’antiquarium ospitato nella Chiesa di Santa Maria ad Martyres (Via Borgo S.Antonio) si ammira lo splendore di alcuni ricchi corredi funerari con gioielli e armi metalliche, vasellame in bronzo e terracotta. Nell’altro piccolo spazio museale presso Piazza del Popolo spiccano i grandi vasi dipinti scoperti nelle tombe monumentali dell’area.
Per questo Itinerario Assoteatro ha anche progettato e implementato un progetto di video mapping, attraverso il quale gli spettatori possono immergersi virtualmente nell’area archeologica.
Esempio di itinerario culturale enogastronomico certificato
Per rafforzare il tema della valorizzazione dell’agricoltura, dell’architettura tradizionale e dei sapori tipici di un territorio (elementi tutti correlati tra essi) è prevista la realizzazione di percorsi all’interno dei campi coltivati che possono divenire campi didattici, ma anche luoghi nei quali si passa dalla produzione alla vendita diretta dei prodotti della terra partecipando possibilmente anche alla predisposizione di piatti tipici del luogo.
Gli itinerari nei campi legati all’assaggio in loco dei prodotti tipici saranno opportunamente scelti con opportuno riguardo agli aspetti architettonici e paesaggistici dei luoghi.
E’ fondamentale inoltre che i percorsi individuati contengano anche gli edifici rurali tradizionali di cui si è parlato, ma anche che propongano ai visitatori scorci paesaggistici di incomparabile bellezza.
Altra possibilità, sempre legata all’agricoltura e alla promozione di prodotti tipici e/o artigianali, è legata alla immissione sui mercati internazionali di tali prodotti non necessariamente legata alla visita in loco. In tal modo gli imprenditori agricoli, ma anche i piccoli coltivatori, possono “vendere” i loro prodotti con un “marchio di qualità” nel quale sia ben chiara la provenienza e soprattutto che ciò proviene da un sito UNESCO.